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Le mie affinitą » Gombrich

"L'artista non può copiare un prato illuminato, può solo evocarlo…"

" presagire è più profondo che pensare..il simbolo è più di quanto un uomo medio possa esprimere a parole, perché le immagini evocano dimensioni nascoste e sepolte del nostro essere uomini. Evocano quelle figure arcaiche che il nostro inconscio conserva sotto forma di vaghi sentori, di lievi dejavù, che fanno sobbalzare la mente. E quando il nostro spirito palpita dinanzi a una creazione artistica, quando gli pare di cogliere qualcosa che sfugge al quotidiano dialogare, e per il quale non si possa neanche trovare un'ulteriore espressione che serva a semplificarlo ;" allora possiamo essere certi che le corde della nostra interiorità sono state sfiorate…"

"….scopo di ogni nuova creazione è quella di produrre l'inatteso, una rottura dell'ordine che attiri l'attenzione, in un continuo gioco tra la creazione di un'attesa e la sorpresa.."

Così, con una cultura sterminata e una vocazione all'interdisciplinarietà, Gombrich ha riunito i contributi di diverse discipline, psicologia, filosofia, biologia, sociologia.. Sua l'intuizione che le idee inconsce sono comunicabili solo in base a strutture formali già esistenti...
(Di forti, Il messaggero 6 novembre 2001)

» Aldo Carotenuto su Gombrich