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Televisione» I lavori » Exodus » Enzo e Ada Sereni

Nel 1897 Freud elaborava la teoria del “complesso di Edipo”.In quello stesso anno aderiva al B’nai B’rith e a Basilea si teneva il primo congresso del movimento sionista con l’obiettivo di ricreare dopo due millenni le condizioni per una vita ebraica indipendente.Il ritorno alla terra dei padri dove ricostruire un esistenza frammentaria e frantumata.(Freud,l’Edipo e il sig.K. Il Messaggero Davide Meghnaghi - venerdi 3 marzo 2006)

Nel 1927 Enzo Sereni giovane professore di filosofia all’Università di Roma decide insieme alla moglie Ada e alla figlia di pochi mesi Hanna,di partire per la Palestina e là mettere in pratica l’utopia sionista di costruire la Terra di Israele, dissodarla e farla diventare finalmente una patria dove vivere in pace.”…partimmo per testimoniare , per accettare in pieno il nostro destino di ebrei….”dice Ada Sereni (intervista a Clara Zambonini).
Non erano ancora gli anni del terrore, dei campi di sterminio, ma in loro, nel fondo delle loro anime vivevano intere le immagini e l’esperienza dell’Esilio Sono le immagini che permeano Freud quando aderisce al movimento sionista.Sono quelle di centinaia di migliaia di ebrei in fuga dall’impero zarista,quelle delle vite private dei più elementari diritti, della sicurezza al lavoro, immagini che rimandano alle proposte di leggi in Austria e in Francia di esclusione degli ebrei dagli uffici pubblici, confisca dei beni, espulsioni in massa.
Ma da quel luogo di pace tutti e due dovranno partire per compiere la loro missione.
Enzo nel 1944 decide di paracadutarsi vicino a Firenze.Catturato dai nazisti,fu torturato e morì nel novembre del 1945 nel campo di concentramento di Dachau.
Ada si trova così davanti a una scelta.Separarsi dai figli per cercare il marito.
E così farà.Comincerà la sua lunga ricerca e in questa ricerca privata si troverà faccia a faccia con la tragedia collettiva.La tragedia dei sopravvissuti dei campi di sterminio.Uomini, donne e bambini senza padri, madri,figli.Esistenze private di tutto, sopravvissute alla morte senza una vita davanti.Senza terra.Senza radici.Traditi e venduti.Ed è a loro che Ada si dedicherà.
Con il cuore stretto per la sorte del marito che non smetterà mai di cercare e di cui conoscerà la morte solo a guerra finita,Ada metterà la sua forza fisica e spirituale, il suo coraggio, a servizio del suo popolo.
“La mia missione privata era ormai tragicamente conclusa.Il lavoro nell’Aliah Bet mi trascinò nel suo vortice”
Dai primi pescherecci che trasportavano poche decine di persone fino alle grandi navi che partivano da piccoli porti e poi da La Spezia furono 25000 i reduci dall’inferno hitleriano che Ada riuscirà a portare attraverso il mare in Palestina.
Là dove era nata la sua seconda figlia alla quale aveva dato il nome di Agar, la schiava egiziana che da Abramo ebbe Ismaele e divenne la madre di tutti gli arabi,in quella terra dove sognava che i due popoli potessero convivere in pace e armonia.