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"Non uccidere"

non uccidere

Monica su Lucia Ferro. La Madre

Sono passati 17 anni  dall'omicidio del marito  e Lucia esce dal carcere.Il mondo di fuori  per lei si è fermato la notte del suo arresto  e intatti sono  rimasti i  suoi vestiti, la sua stanza, le sue  cose.. conservati  da suo figlio Giacomo ( Davide Iacopini ) che ha sperato , in tutti questi anni ,di riaverla un giorno a casa e ha conservato per lei  il sentimento forte di  un figlio nei confronti della madre..
Al contrario di Valeria ( Miriam Leone)  che  nel dolore di  quella notte di 17 anni prima, ha perso  il padre per mano di lei e  l'ha cancellata dal suo cuore. E con lei ha cancellato dalla sua vita  l'amore , il sentimento familiare, il calore di una famiglia..
Il mestiere che ha scelto Valeria  la porta a guardare dentro gli orrori che accadono nella "famiglia" ma  il suo "investigare" con rabbia , determinazione, freddezza (spietata a volte) ha il senso profondo di una ricerca di senso, di una risoluzione  attraverso i casi/delitti  che che via via indaga . Ma mai di una guarigione interiore .. Perchè l'hai fatto ? Questa è la domanda che continuerà a ripetere  a se stessa  e alla madre. Perchè tutto questo dolore?
A  questo non ha risposta. Lucia non può risponderle..

Questo è lo studio che ho fatto .. questo è il senso profondo di un personaggio, Lucia Ferro, che appare poco ,non si racconta ma che  avrà la sua forza espressiva  proprio nella negazione, nel non -rivelarsi, nel non dirci mai cosa  ha dentro ..
In una scena molto drammatica Valeria accuserà la madre  di una promessa che le aveva fatto da piccola e che non ha mantenuto .." sei tu che me lo hai giurato da piccola ! Mi dicevi : ricordati amore mio che l'amore è per sempre ..... E allora ?dov'è mio padre ?dove sei stata tu mamma  in tutti questi anni ?
Valeria non può sapere che un giorno, quella promessa  si rivelerà vera .

L'amore di sua madre è per sempre. Più di quanto Valeria possa immaginare  Ed ha ,per la donna ,un prezzo altissimo: l'odio della figlia.

Ecco i miei pensieri , il mio lavoro di immaginazione ..

Come l'ho interpretata?.
Un attore ha tante frecce al suo arco ... si può interpretare un personaggio regalandogli i colori dell'energia, bellezza, sorriso, sensualità  oppure dolore , tensione, freddezza, cattiveria ...E' lí la capacità: saper scegliere il punto di vista. Sul set  a Lucia Ferro  ho consegnato il mio corpo, i miei tratti ma segnati  dal  tempo passato in solitudine  e dal segreto che costudisce.
Con questo rispondo anche ai tanti spettatori che incontrandomi per strada o a teatro , comunque dal vero si stupiscono del mio aspetto "giovane".
Sono i personaggi , rispondo .. i personaggi che interpreto  e che vi hanno commosso non hanno la mia  serenità , la luce che vedete  ora sul mio viso e che vi fa dire  .. com'è giovane... Sono donne che hanno dolori , traumi , segreti ...e non si possono interpretare con il fard e le ciglia finte .. ma con i segni che si accompagnano ai nostri giorni difficili.

Io e Miriam
Ho incontrato Miriam   qualche anno fa alla Casa del Cinema. Tutte e due facevamo la presentazione di un film. Non ci conoscevamo. Era seduta ad un tavolo accanto al mio. Eravamo entrambe sole in attesa che finissero le due proiezioni .Mi sono voltata verso di lei . Era sovrappensiero e mi ha colpito la bellezza chiara del suo profilo , i capelli, l'arco delle  sopracciglia .Aveva una luce,  una grazia...Le ho sorriso, lei si è voltata verso di me. " Farai cose molto belle  Miriam .. lo sento ..." Cominciava ...
Quest'inverno (avevo registrato  su Sky  la serie 1992   e lo vedevo nei giorni di riposo) ne ho avuto la conferma: Miriam era Veronica Castello un ruolo stupendo . Bella , corrotta , fredda e dolcissima insieme. Volgare quel tanto che serve a  raccontare  il suo contesto. Difficilissimo ... bravissima....
Girare insieme è stato ritrovarci .Ci vogliamo bene. Ha le spalle forti come le mie . E la stessa tempra. "Al cielo si sale con le mani " questo è il mio pensiero . E lei ha girato ininterrottamente per 4 mesi .Non ha mai lasciato la presa. Brava..

Giuseppe Gagliardi
Quando il mio agente Luca di Nardo mi ha proposto la serie istintivamente avrei detto no . Stavo finendo lo spettacolo e l'idea di ripartire subito .. girare a Torino .. ma poi la parola magica è stata" Monica la regia è di  Giuseppe Gagliardi". Come sopra  con Miriam : avevo visto 1992!. E' un genio ho pensato .. voglio lavorare con lui! E sono partita!

 




NON UCCIDERE - SECONDA PARTE

Le cose non dette

 La ricerca di Gagliardi e Corbucci, di Rai  e della Freemantle di avventurarsi in una serie diversa mi ha coinvolta in pieno. Ho voluto partecipare a questo esperimento … è bello osare , sperimentare .. L'intuizione di Corbucci, il creatore della serie, di raccontare non tanto il delitto in sè ( anche se c'è ) ma fare entrare lo spettatore nel 'clima' che genera i delitti: la famiglia , il groviglio di relazioni poco chiare, ombrose, fredde che generano ,mi è sembrata davvero originale e profonda e  mi ha spronato a creare di Lucia, il mio personaggio, un simulacro materno dove 'La Madre' non può rivelarsi proprio perchè portatrice, lei per prima, di questo vissuto non chiaro.
Ecco dove và Non Uccidere .. indaga il luogo emotivo, familiare, il contesto, l'insieme affettivo e sociale e le conseguenze di quelle relazioni corrotte o interrotte
( vere o anche solo percepite ) E' quella memoria primaria che si è incisa come una cicatrice a deviare anche inconsapevolmente  il destino delle persone e genera i casi più efferati. 'Entanglement'  significa : groviglio. E' un termine bellissimo che si usa in fisica quantistica per descrivere “le correlazioni che sussistono tra due particelle che hanno interagito ma ora sono lontane una dall’altra”, due corpi in un certo istante precedente formavano in senso stretto un unico sistema, ossia interagivano tra loro e hanno lasciato tracce l’uno sull’altro.

Quello era il mio mondo e lì qualcosa è successo e io ne porto le conseguenze... ecco il groviglio...Il risultato della serie è spiazzante , originale e diversamente intenso … ! Si riprende ai primi di gennaio e speriamo  con lo sviluppo della trama in queste altre 6 puntate di riuscire nel nostro intento: aprire un varco innovativo nella lunga serialità italiana.







L'interpretazione non è  mostrarsi

Lucia è un personaggio molto complesso. La  scelta della cruda ripresa del mio viso mette lo spettatore , intuitivamente  nella percezione giusta del personaggio e regala con la sua immaginazione la sua storia alla donna  seguendo piccoli  indizi rubati dalla sua assenza  e dal cuore pesante che rivela nei tratti sofferti. Ecco cos'è la meraviglia della interpretazione.



Qui di seguito un brano del libro
La Forza del Cuore

"Ho sempre immaginato l’assenza di un tempo, è per me il modo di sradicare un individuo da una precisa identità e renderlo universale, non ho mai voluto imprigionare un personaggio nel tempo. La notte ora anche io comincio a conoscere l’angoscia che accompagna il cambiamento. Un buio, un senso improvviso di vuoto, freddo. A chi darlo questo mio viso? Riuscirò ad imporre l'anima di un personaggio, le pieghe che si accompagnano ai giorni difficili ?Sarà sufficiente il mio talento? Abbiamo le nostre stagioni, come la terra. Perché ci insegnano che solo la semina ha un valore? Il raccolto dell’autunno completa il ciclo. È difficile accettare che la forza vitale, lo slancio giovanile, la purezza delle forme stia lasciando il passo e si intraveda ora solo in trasparenza dietro le nuove forme mutate dal passaggio del tempo. Ma è, esiste ,è un approfondimento, non una limitazione. Per questo resisto alla tentazione della chirurgia estetica. Alle sirene che cercano di sedurci: con la promessa che con una anestesia e qualche giorno di ricovero si possa cancellare quello che si è stati. Cancellare significa cancellarsi…E io non voglio . Trasformare, trasformarsi, cambiare: questo è bello da imparare. Per tutte. Sciogliersi e riformarsi con le lune, con l’adolescenza, nella maternità, nell’età. Questo siamo noi e questo è possibile assecondando la nostra carne così come facciamo quando lasciamo libero il pensiero di accogliere il nuovo ogni giorno. E questo trasformarsi è l'essenza del mio mestiere. Luce ed energia per alcuni . Dolore in altri.. Lo sguardo dell’altro guarda “altro” intuisce la marea di sentimenti, colori, pensieri, esperienze, attese che sono la nostra “anima”. Tutta materia senza peso. Senza forma. Come i sogni.
Le donne vere, di sangue e di carne, hanno pieghe, rughe, contorni imprecisi del viso, borse sotto gli occhi, ma hanno, se si accettano, quella luce negli occhi, sono morbide, accoglienti, forti. Le bambole sono immerse nella formalina, impenetrabili come la materia plastica che le compone: inerte, dura.
E fanno fatica a scrollarsi di dosso gli angoli retti.
Ci sono giovani attrici che fanno riferimento alle mie scelte e percorrono un’altra via. E donne normali, nella loro bellezza normale, personale, che si riconoscono in me, e io in loro. E sono loro a cui do il mio viso. E sono loro che interpreto . A cui cerco di dare voce e corpo e sguardo. (Da La Forza del Cuore)